Chiesa – Sacro Cuore

Architettura e dati storici

L’iniziativa (1914) è dovuta allo zelo del Canonico Annibale Lanfranchi (Livorno 19.10.1881 – † Lugano 28.01.1951) sorretto da collaboratori e benefattori fino al compimento dell’opera. L’architettura è merito di Enea Tallone (1876-1937) e Silvio Soldati (1886-1930). La prima pietra fu posta il 17 aprile 1922 dal vescovo Mons. Aurelio Bacciarini, che il 5 dicembre successivo preconizzava il nuovo tempio quale santuario diocesano del Sacro Cuore e il 6 novembre 1927 aveva la gioia di aprirlo al culto con rito pontificale. Il crisma della consacrazione gli venne conferito dal vescovo diocesano Mons. Angelo Jelmini il 25 giugno 1937, mentre Papa Pio XII il 16 ottobre 1952 lo fregiava del titolo insigne di Basilica Minore*. In questo luogo nel 1935 il Ticino si consacrò al Sacro Cuore di Gesù Cristo Re, alla presenza del Capo della diocesi e del Presidente del Governo cantonale.

*Basilica Minore è una denominazione onorifica che il Papa dà a edifici religiosi cattolici particolarmente importanti. Attribuzione e denominazione non sono limitate allo stile ed alla omonima tipologia architettonica. La nostra chiesa è gemellata con la Basilica di s. Pietro in Roma.

Gli affreschi
Gli affreschi sono opera del pittore Vittorio Trainini, nato a Mompiano-Brescia il 6 marzo 1888 – † 16 agosto 1969). Trainini si aggiudicò l’opera dopo aver vinto due concorsi internazionali, convalidati da due periti nominati dal Governo cantonale ticinese. Tra il 1937 e il 1938 affrescò l’abside e il tiburio, nel 1947 la cappella di san Francesco, nel 1948 quella della Madonna, tra il 1949 e il 1950 le navate; le ultime finiture sono del 1954. L’esecuzione di questo grande ciclo di affreschi venne elogiata da saggi di diversi critici d’arte, fra i quali Servolini, Mezzana, Barth e Charles du Mont. Nel 1951 Trainini fu chiamato a decorare la cappella della Guardia Palatina in Vaticano.

La cripta
Vi si accede dalla navata ovest della Basilica; dal 1937 ospita la tomba del servo di Dio il vescovo Mons. Aurelio Bacciarini (1873-1935). L’ampio spazio ipogeo è adorno di ricchi mosaici, su disegni di Taragni, Marigliani e Arsuffi, raffiguranti ai lati le opere di misericordia spirituali e corporali, col Santuario del Sasso, meta di pellegrinaggi del defunto, e il sanatorio per bambini da lui fondato a Medoscio. Inoltre sono conservate le spoglie mortali dei Vescovi di Lugano.
Su una parete a lato del tabernacolo si trova un antico affresco del Sacro Cuore (1760) già dell’ex monastero delle Orsoline e primo palazzo governativo in Bellinzona; fu donato dal Governo cantonale nel 1921.

L’organo a canne
L’organo a canne della chiesa, costruito nel 1952 dalla ditta organaria Balbiani-Vegezzi Bossi, è situato sulla cantoria in controfacciata. A trasmissione elettropneumatica, ha due tastiere di 61 note ciascuna e una pedaliera concavo-radiale di 32.